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Neologismi: Moddare, Forkare.

Nel meraviglioso mondo della programmazione, a volte l’italiano si fa da parte e lascia spazio a termini importati direttamente da...



Nel meraviglioso mondo della programmazione, a volte l’italiano si fa da parte e lascia spazio a termini importati direttamente dall’inglese, come "moddare" e "forkare". Sembrano nomi di creature fantastiche, ma in realtà hanno significati ben precisi!

Moddare: il lifting digitale.

Hai mai giocato a un videogioco e pensato: "Mmh, sarebbe bello se potessi aggiungere un drago rosa che sputa arcobaleni"? Ecco, se riesci a farlo, allora hai appena moddato il gioco!

  • Il termine viene dall’inglese modding, che deriva a sua volta da mod (abbreviazione di modification).
  • Significa modificare un software o un gioco per aggiungere, rimuovere o alterare funzionalità rispetto alla versione originale.
  • I gamer lo adorano: le mod possono aggiungere nuove missioni, migliorare la grafica o trasformare un gioco serioso in una parodia esilarante.

📌 Esempio pratico: "Ho moddato Skyrim per far parlare i draghi con l’accento napoletano."

Forkare: quando il codice prende il largo.

E no Forkare no non vuol dire sottoporre alla forca, se moddare è come ristrutturare casa, forkare Ã¨ costruirne una nuova prendendo ispirazione da un progetto esistente. Certo siamo sempre nell'ambito della programmazione software.

  • Deriva dall’inglese fork, che significa diramazione (proprio come una strada che si divide in due: in italiano biforcazione).
  • Si usa quando si prende il codice sorgente di un software e si sviluppa una versione indipendente.
  • Tipico del mondo "open source": se un progetto viene abbandonato o se qualcuno vuole seguirne una propria visione, lo “forka” e lo porta avanti a modo suo.

📌 Esempio pratico: "Abbiamo forkato quel progetto open source per creare un'app che riconosce i gatti dai baffi."

In breve:

Moddare = modificare un software o un gioco senza cambiarne la natura.

Forkare = prendere il codice di un progetto esistente e svilupparlo indipendentemente, creando una sua evoluzione.

Ahimè, bisogna ammetterlo con un pizzico di rammarico: "moddare" e "forkare" sono due esempi lampanti di colonialismo culturale linguistico. La nostra bellissima lingua italiana possiede già termini perfettamente funzionali per esprimere gli stessi concetti, eppure cediamo all’inglese senza troppi ripensamenti.

Moddare? No, Modificare.

Tuttavia per moddare, la parola italiana esiste eccome: modificare. È chiara, elegante e già perfettamente integrata nel nostro lessico. Ma ecco che arriva il fascino esotico dell’inglese, che con il suo suono accattivante e la sua brevità si insinua nelle conversazioni tra gamer e programmatori, scalzando l’alternativa nostrana. Dobbiamo chiederci: ne avevamo davvero bisogno?

Forkare? Qui il discorso si complica…

Per forkare, invece, la questione si fa più sottile. In italiano manca un’unica parola che racchiuda il significato preciso del termine inglese:

  • Creare una nuova versione?
  • Diramare un progetto?
  • Sviluppare un codice indipendente?

Tutte valide perifrasi, ma nessuna ha la stessa immediatezza di forkare, che riassume il concetto con una sola parola. Qui posso capire perché il termine sia stato adottato: l’inglese ha trovato una sintesi efficace, mentre con l’italiano ci si perde in spiegazioni più lunghe e articolate.

Rassegnazione o resistenza?

Il linguaggio è vivo e si evolve, eppure il fenomeno dei prestiti indiscriminati dall’inglese sta erodendo pian piano il nostro patrimonio lessicale. Se per moddare possiamo resistere con un fiero modificare, per forkare siamo forse condannati a cedere? Forse servirebbe un neologismo italiano, un’innovazione linguistica che restituisca alla nostra lingua il suo spazio.

Nel frattempo, continuiamo a modificare i giochi e a creare nuove versioni dei progetti, almeno finché non troveremo una soluzione tutta italiana.

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