Ti è mai capitato di sentirti perso, di non sapere quale strada prendere, e di pensare che questo fosse un errore? E se invece fo...

Ti è mai capitato di sentirti perso, di non sapere quale strada prendere, e di pensare che questo fosse un errore? E se invece fosse un’opportunità? Errare è una parola con una doppia anima: da un lato significa sbagliare, dall’altro significa viaggiare senza meta. La storia ci insegna che molte scoperte straordinarie sono nate proprio da un percorso imprevedibile. Questo articolo, che prende ispirazione dal video qui sotto, ti porterà alla radice di questa parola, rivelando il suo significato più autentico e offrendo uno spunto per vedere gli errori sotto una nuova luce.
Cosa possiamo imparare da questo video?
L'arte di errare: quando sbagliare significa esplorare.
Sigmund Freud affermava che le parole sono il mezzo con cui gli esseri umani si influenzano a vicenda. Aggiungo che, talvolta, le parole ci ingannano e ci fanno credere di significare una cosa, mentre nel loro cuore linguistico ne nascondono un'altra. Questo accade con errare, una parola che sembra punire e invece invita a viaggiare.
Errare e il suo doppio significato.
Gli studiosi di etimologia indicano che errare deriva dal latino errare, che significava sia "vagare senza meta" sia "sbagliare". Questa doppia anima linguistica si è tramandata fino all'italiano moderno, e ha generato un cortocircuito semantico: se errare significa esplorare, come ha fatto a diventare sinonimo di errore? La risposta è nella visione del mondo degli antichi.
I pensatori latini consideravano il vagare come un allontanamento dalla strada giusta. I filosofi e i teologi medievali hanno poi rafforzato l'idea che smarrirsi equivalesse a sbagliare. Eppure, la storia dimostra il contrario: chi non esce dai percorsi prestabiliti difficilmente scopre nuovi mondi. Colombo errò credendo di essere nelle Indie e trovò l'America. Un errore che ha riscritto la storia.
L'importanza di perdersi.
Ogni grande scoperta è nata da un'uscita di pista. Gli esploratori, gli scienziati e gli artisti hanno trovato le loro intuizioni migliori sbagliando strada e inciampando in qualcosa di nuovo. Credo che il significato originario di errare, quello legato al viaggio, offra una lezione preziosa: smarrirsi porta a qualcosa di straordinario.
La lingua, con la sua ironia sottile, ha trasformato errare in errore e ha dato una connotazione negativa a ciò che potrebbe essere un'opportunità. Eppure, oggi molti educatori e innovatori ribadiscono che sbagliare è essenziale per imparare. Senza errare, nessuno impara, nessuno cresce, nessuno inventa.
Il ritorno all'origine.
Recuperare il significato originale di errare significa restituire dignità all'atto di sperimentare. Viaggiare senza una meta precisa diventa un’occasione per scoprire orizzonti inaspettati. La parola errare ci insegna che ogni percorso può portare a nuove scoperte, e che il vero errore è fermarsi per paura di perdersi.
In conclusione, invito chi legge a errare di più. Non per sbagliare, e neppure per correggersi, ma per trovare strade che nessuno aveva ancora tracciato. Del resto, chi non erra... resta fermo.
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